Carla mi chiede: Ciao Bill, ho ricevuto una proposta di lavoro come customer care support da una azienda inglese che mi impegnerà solo alcune ore alla settimana, potrò lavorare da casa in remoto. Io vivo in Italia e lavoro già per altri clienti italiani come assistente virtuale, sono nel regime dei minimi.

Il problema è che la società che mi ha proposto il lavoro non ha la partita IVA e quindi non è iscritta al VIES.

Prima di accettare il lavoro vorrei sapere come devo comportarmi per la fatturazione?

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Ciao Carla, le società ed i professionisti che operano sotto regime fiscale della Gran Bretagna hanno l’obbligo di richiedere una partita IVA solo se il fatturato supera le 83 mila sterline annue. Evidentemente il tuo cliente è una società attiva da pochi mesi o comunque non ha mai raggiunto il limite di fatturato. Ovviamente non avendo un numero di partita IVA non possono iscriversi al VIES.

Puoi tranquillamente emettere fattura al tuo cliente inglese. Nel tuo caso, essendo esonerata dall’applicare IVA anche ai clienti italiani secondo la normativa applicabile nel regime dei minimi, la vendita di servizi ai clienti in Unione Europea è assimilabile ad una vendita in Italia.

In sostanza è come se tu lavorassi per un collega italiano che è nella tua stessa situazione di regime dei minimi.

Nelle note della fattura aggiungi la seguente dicitura:

Non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’art.41, c.2-bis del D.L. 331/1993.

Prima di emettere fattura consulta il tuo commercialista di fiducia per verificare che sia d’accordo con quanto ti ho appena consigliato.

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Nomade, imprenditore ed autore di Nomadi Fiscali