Una aspetto fondamentale da tenere in considerazione quando si pianifica una strategia di internazionalizzazione della propria vita privata e professionale è la distinzione tra il concetto di residenza fiscale della persona fisica e la residenza fiscale della sua impresa.

Molto spesso il professionista o l’imprenditore italiano, per svolgere la propria attività, utilizza una posizione fiscale che fa coincidere la residenza personale e quella di impresa nello stesso luogo e quindi nello stesso Stato.

Partita IVA, ditta individuale, società semplice e tutti i tipi di società di persone non dotate di personalità giuridica, non consentono di separare la residenza fiscale della attività da quella della persona fisica o dei soci che la compongono. Quindi tu e la tua attività avrete lo stessa residenza fiscale.

Le società di capitali, società a responsabilità limitata e società per azioni, sono dotate di personalità giuridica e quindi è possibile, in linea torica, separare le due residenze. Se, per esempio, vivi a Roma ma hai deciso di aprire un ristorante a Milano e la tua attività è costituita come società a responsabilità limitata con sede a Milano, la tua residenza fiscale come persona fisica potrebbe continuare ad essere a Roma mentre la residenza fiscale del tuo ristorante sarà a Milano.

In Italia si prediligono i profili fiscali del primo tipo soprattutto perché, contrariamente a molti altri Stati, il costo di gestione amministrativa e contabile è più basso.

Come dicevo, se utilizzi una società di capitali per svolgere la tua attività puoi separare le due residenze, ma questo che vantaggio fiscale può offrirti?

RESIDENZA FISCALE DELLA PERSONA IN ITALIA, RESIDENZA DELL’IMPRESA ALL’ESTERO

Se sei italiano, o comunque hai diritto a muoverti liberamente in Unione Europea, la normativa ti consente di aprire una società in qualunque Paese dell’Unione. Quindi se invece di aprire il tuo ristorante a Milano scegli di aprirlo a Dublino, tu potresti continuare ad essere residente a Roma mentre la tua società dovrà essere costituita secondo le normative civili e fiscali irlandesi.

La normativa fiscale irlandese delle attività di impresa è completamente diversa da quella italiana ed anche la burocrazia lo è. In Irlanda, per esempio, la tassazione degli utili di una società LTD è del 12.5% mentre in Italia una SRL paga il 27.5% più IRAP al 3.9% circa che in Irlanda non esiste. In Italia se assumi un dipendente ti costa il doppio di quanto arriva a lui in busta paga in Irlanda invece devi aggiungere solo il 15% al netto in busta da versare alle casse dello Stato irlandese. E’ evidente che a parità di profitti e di stipendi pagati ai dipendenti, se apri la tua attività in Irlanda, a fine anno ti resta molto di più nelle casse della società da poter reinvestire per espandere il business.

La tua società irlandese pagherà le imposte in Irlanda secondo la normativa irlandese mentre tu, se come persona fisica continui a mantenere la residenza fiscale in Italia, sarai soggetto a tassazione italiana quando e se la tua società irlandese verserà utili a te in qualità di socio o se percepisci uno stipendio. Se invece sei solo un socio, e magari un tuo dipendente che vive a Dublino ti amministra il business, e decidi che per i primi 10 anni non vuoi drenare utili, pur dovendo denunciare in dichiarazione dei redditi la titolarità delle tue quote nella società irlandese, non sarai soggetto a tassazione in Italia.

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Nomade, imprenditore ed autore di Nomadi Fiscali